Gli squali sono campioni di successo evolutivo: oltre 400 milioni di anni e più di 500 specie adattate a quasi ogni habitat marino.
Hanno attraversato diverse estinzioni di massa e continuano a prosperare, segno di un progetto biologico robusto e flessibile. Dalle barriere coralline alle acque pelagiche, fino agli abissi oltre i 3.000 metri, la loro presenza testimonia una versatilità eccezionale. La gamma di forme e taglie, dallo squalo balena ai piccoli squali lanterna, racconta una radiazione adattativa impressionante. Questa longevità evolutiva non è un caso: è la prova che la strategia “squalo” funziona, ieri come oggi.
Il corpo dello squalo è una macchina di efficienza idrodinamica ed energetica, costruita per dominare il mare con sprechi minimi.
Lo scheletro cartilagineo riduce peso e consente agilità, mentre il grande fegato ricco di oli fornisce galleggiabilità senza una vescica natatoria. I denticoli dermici fungono da micro-lamelle che abbattono la turbolenza, riducendo la resistenza e silenziando il nuoto. La pinna caudale eterocerca e i muscoli rossi permettono crociere lunghe e costanti, con scatti fulminei quando serve. È ingegneria naturale allo stato puro, messa a punto da milioni di anni di selezione.
Gli squali possiedono sensi d’élite—elettrorecettori, linea laterale, vista in penombra—che li rendono predatori di precisione anche nel buio.
Le ampolle di Lorenzini captano i debolissimi campi elettrici emessi dalle prede, un “sesto senso” che funziona dove altri sensi falliscono. La linea laterale mappa vibrazioni e microcorrenti, offrendo una lettura tridimensionale dell’acqua in tempo reale. La retina con tapetum lucidum amplifica la luce e mantiene la visione efficace all’alba, al tramonto e in profondità. Insieme, questi sistemi creano un radar biologico integrato di rara finezza.
Gli squali sono regolatori ecologici essenziali e, per l’uomo, il rischio reale è bassissimo (in media meno di 10 morti/anno nel mondo).
Come predatori apicali, tengono sotto controllo le popolazioni di prede e competitori, prevenendo squilibri e proteggendo habitat come barriere coralline e praterie di fanerogame. Quando gli squali scompaiono, aumentano i mesopredatori e si innescano cascate trofiche dannose: la loro presenza è garanzia di oceani sani. Allo stesso tempo, i dati sugli incidenti mostrano che gli attacchi mortali all’uomo sono rarissimi rispetto a milioni di bagni e immersioni ogni anno. Rispettarli e tutelarli non è solo etico: è un investimento nella stabilità degli ecosistemi e in un ecoturismo responsabile.